In occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà Umana, Vanessa Romano, psicologa e presidente dell’Associazione Underground, ci racconta cosa vuol dire essere un volontario.

L’Associazione Underground

L’esperienza dell’Associazione Underground nasce nel settembre del 2014. I volontari dell’Associazione operano nei diversi servizi di psichiatria, comunità disabili, Case di riposo e casa rifugio per donne vittime di violenza gestite da Anteo Impresa Sociale. Questi sette anni di esperienza come Presidente dell’Associazione mi hanno fatto vivere e conoscere più da vicino la complessità e l’importanza di essere un volontario.

Il significato di essere volontario

La complessità nasce prima di tutto dalla responsabilità di creare con i volontari un percorso che li accompagni, li guidi all’interno dei servizi in cui opereranno, fornendo loro un bagaglio formativo e di conoscenze necessario per orientarsi.

Esiste, però, anche un’altra sfumatura della complessità che nasce dalla consapevolezza. La consapevolezza che a prescindere da cosa farà, ogni volontario metterà in gioco la propria persona, le proprie emozioni e le proprie esperienze. Questo richiede la responsabilità ancora più grande di creare una relazione, insieme agli operatori dei servizi, che sia anche un riferimento e una guida in grado di aiutarli a dare un senso all’esperienza che vivono.

Perché incontrare la fragilità delle persone, qualsiasi essa sia, è un’esperienza significativa in cui è importante non rimanere da solo nel darle un significato.

Il tempo prezioso trascorso insieme

Quest’ ultimo aspetto mi permette di raccontare, allora, la parte più significativa della loro figura ovvero il valore che ricoprono per le persone di cui si prendono cura.  Come portavoce delle storie di volontariato che ho incontrato in questi anni, infatti, sono sempre più convinta che l’esperienza dell’essere volontario non possa esistere se non attraverso la parola tempo.

Mai come in questo momento storico, infatti, donare il tempo ha un valore prezioso: tempo di fare delle cose insieme, dove non importa cosa si fa, conta che io sono lì per te; tempo per una risata; tempo da dedicare ad un caffè insieme, ma soprattutto tempo di ascolto senza giudizio, e ancora più importante senza pregiudizio. Piccoli gesti che non hanno la presunzione di sostituire l’attività gli operatori, ma proprio perché i volontari non devono sostituire gli operatori regalano alle persone momenti di preziosa quotidianità.