Il valore riabilitativo dell’orticoltura per le persone con patologie psichiatriche.

La letteratura e l’esperienza diretta suggeriscono ormai con evidenza il senso educativo e riabilitativo in senso psicosociale delle attività di coltivazione di orti a un’ampia platea di beneficiari con fragilità psichica.

Fin dalle prime esperienze di immersione in ambientazioni naturali e rurali, il portato di benessere è in genere immediatamente percepito da chi partecipa a progetti in questo settore: le sollecitazioni sensoriali, attraverso la vista, l’olfatto, il gusto e il tatto, favoriscono l’osservazione, l’esploratività e le manipolazioni.

Successivamente, con il procedere delle attività, organizzate in modo tale che abbiamo un’intensità sostenibile da ciascuno, si sviluppa un senso di utilità e responsabilità sociale legato al lavoro di Cura che viene svolto; su attivano competenze affettive, si educa all’attesa e all’osservazione del cambiamento, a volte anche faticoso nel corso del tempo, ma in fine di successo: una sorta di metafora che richiama tanti percorsi riabilitativi.

La persona coinvolta in attività di orticoltura è chiamata ad acquisire conoscenze e competenze tecniche specifiche, a lavorare in gruppo, a rispettare regole e ritmi (innanzitutto quelli naturali), a orientare un impegno costante verso obiettivi concreti.

Il corpo è interpellato per funzioni come il coordinamento oculo – manuale, il controllo dei movimenti e l’incremento della forza e della resistenza.

Sul piano cognitivo, le attività di orticoltura, richiedendo l’attribuzione di nomi a piante, strumenti, eventuali parassiti e relative cure e comportando la strutturazione di aiuole e sistemi di irrigazione, favoriscono l’orientamento spazio-temporale, la memoria, la concentrazione e le capacità logiche.

Dal punto di vista emotivo, la persona gestisce meglio l’ansia e la tensione ed è indotta a controllare e modulare l’aggressività perché la relazione con il mondo vegetale non trova risposte a eventuali gesti violenti; inoltre, le attività non generano stress, per i ritmi e le modalità esecutive individualizzabili.

L’autostima è alimentata dai risultati tangibili degli sforzi che si profondono e dalle interazioni sociali che abitualmente si sviluppano secondo modalità cooperative spontanee e serene.

Uno stile di vita a contatto con la natura può inoltre trovare un incentivo attraverso un approccio attivo, operativo e gratificante con una parte di essa.

Leggiamo la testimonianza della nostra équipe e dei nostri Ospiti di “Villa Margherita”, un gruppo appartamento ad alta intensità che si trova a Mongrando (BI).

Quando le verdure si trasformano in emozioni 

La stagione del raccolto a Villa Margherita prosegue più florida che mai: zucchine, prezzemolo, insalata, melanzane, basilico, peperoni, pomodori e le ultime arrivate: le patate rosse.  

Il clima torrido e privo di precipitazioni e le disposizioni comunali di divieto di irrigazione, hanno messo a dura prova tutte le coltivazioni del nostro orto.  Nonostante ciò, la natura ha saputo regalarci molte soddisfazioni, che si sono moltiplicate anche nell’attività di cucina dove i prodotti sono stati utilizzati per preparare piatti a km zero sani e gustosi.  

L’attività è partita in primavera grazie all’impegno di utenti e operatori, tra i quali anche il nostro tirocinante.  

Con il loro entusiasmo, hanno appassionato e coinvolto tutti in questa bella scommessa che ci ha portato a raccogliere chili di verdure…ma anche altri tipi di “chili” ben più preziosi:  

…di caldo, sudore e fatica fisica;  

…di costanza e cura; 

…di stupore e sorpresa nel vedere i frutti sbucare dal terreno; 

…di ricordi di vecchie ricette raccontate dai nonni; 

…di attesa del momento giusto di raccolta; 

…di impotenza di fronte a ciò che non può essere controllato; 

…di piacere nel riconoscere nei genitori anziani una fonte di conoscenze e di consigli; 

…di paura di perdere il raccolto a causa della siccità; 

…di speranza nel futuro (“sono fioriti i pomodori, speriamo di mangiarli!”).  

E ora che arriva l’inverno, ci prepariamo a seminare nuove verdure e nuove emozioni.